UN IMPERO DI CARTA: ROMA

Tra le colonie che sorsero sul bacino del Mediterraneo, due diventarono potenti: Cartagine e Roma. Esse per contendersi la supremazia, si scontrarono duramente nelle tre guerre puniche dalle quali Roma uscì vittoriosa. Dopo la vittoria, Roma estese il dominio dalla penisola spagnola alla Grecia e coste dell'Asia Minore, dalla Provenza alle coste del nord Africa e questo grazie alle sue legioni (eserciti di terra) e alle sue flotte. L'economia era fondata sugli scambi anche con altre parti del mondo, grazie alla mediazione delle popolazioni asiatiche che vivevano al di fuori dell'Impero.

All'inizio della loro storia i romani furono dei tenaci agricoltori, che vivevano in modo semplice sopportando fatiche e privazioni. Anche se fra i cittadini non vi erano forti differenze per quanto riguarda il tenore di vita, esisteva comunque una divisione sociale fra patrizi ricchi, nobili, e politicamente molto importanti, e i plebei, poveri, non nobili e dunque esclusi dalla politica. Nella società romana veniva riconosciuta molta importanza alla gens, un raggruppamento di più famiglie, strette da vincoli di parentela e discendenti da un comune antenato. La gens aveva culti e festività proprie e, in un primo tempo era dotata anche di un'organizzazione militare autonoma per difendere il proprio territorio dall'attacco dei nemici. Nelle singole famiglie il potere assoluto spettava al pater familias dalla cui volontà dipendeva la vita della moglie, dei figli, e degli schiavi. Intorno ai patrizi ruotavano i clienti, cioè plebei che si mettevano sotto la loro protezione accettando alcuni obblighi in cambio di assistenza. Il nobile li difendeva da eventuali soprusi e dava loro del cibo; i clienti lo contraccambiavano combattendo per lui, lavorando i suoi campi, e appoggiando la sua carriera politica. Poichè i nobili, che traevano la propria ricchezza dalla proprietà della terra, giudicavano poco dignitoso dedicarsi al commercio o all'artigianato, furono i plebei a occuparsi di questo tipo di attività. Col tempo alcuni di loro arrivarono ad accumulare ingenti patrimoni, ma continuarono a essere esclusi dagli organi politici controllati dai patrizi. I ricchi plebei riuscirono successivamente dopo una dura battaglia ad accedere alle cariche pubbliche. L'importanza di una persona non fu più legata alle nobili origini della propria gens, ma al possesso dei beni e la vecchia contrapposizione fra patrizi e plebei fu sostituita da una nuova divisione fra possidenti e proletari.

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