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Domenica 25 febbraio io e la mia famiglia siamo andati in
Val di Fassa, e precisamente a Campitello, per vedere l'ormai classico carnevale.
Intorno alle dieci e un quarto eravamo già sul posto e abbiamo visto
sfilare dei carri rappresentanti i lavori di una volta: c'era un carro che
presentava il lavoro del contadino degli anni '70, uno che raffigurava l'insegnamento
nelle scuole medie ed elementari dopo la seconda guerra mondiale, un altro
che rappresentava il famoso castello di Campitello, uno che imitava la mietitura
del grano negli anni '80; infine un carro rappresentava il lavoro delle
guide alpine, alle prese con gli allora pochi tedeschi in villeggiatura
nelle valli ladine. A me è piaciuto molto il carro degli insegnanti,
perché tra i docenti rappresentati c'era anche mio nonno, famoso
maestro delle elementari di Vigo di Fassa.
Dopo di questa prima sfilata siamo andati a Vigo per pranzare e io mi sono vestito da: "Buffon", una tipica maschera fassana; avevo una "faciera" di legno, con un lunghissimo naso, che mi copriva il viso; portavo inoltre un grandissimo cappello, decorato con fiori di cartapesta. Indossavo un vestito di genere tirolese con delle scarpe appartenute a mio nonno. Il "Buffon" è una simpaticissima figura, molto significativa nelle valli fassane, che ha il compito di prendere in giro la gente con battute in lingua ladina. Nel pomeriggio, sempre a Campitello, ho svolto il mio dovuto compito, prendendo in giro, insieme ad un mio amico, tutte le persone che incontravo.
Intorno le due e mezzo è ricominciata la sfilata, che questa volta rappresentava i più famosi quartieri della Val di Fassa. Anche questa sfilata mi è piaciuta molto, soprattutto i carri er ano realizzati molto bene. Verso le tre, il pubblico doveva votare il più bel quartiere di Canazei.
C'era molta gente a seguire uno dei più bei carnevali
della Val di Fassa; gli organizzatori hanno offerto ai presenti del vin
"Brulè", del the caldo e del panettone, essendo la giornata
molto fredda.
Verso sera c'è stata l'ultima sfilata, le strade erano illuminate
e tutti erano ansiosi di veder passare una trentina di carri provenienti
da tutto il Trentino: il primo carro è stato quello del sindaco,
seguito da quello dei maestri di sci degli anni '80-'90 (era presente anche
Gustav Thöni); un altro carro rappresentava i tipici animali fassani,
dalla marmotta allo stambecco; molto divertente è stato anche il
carro di Franz e Bepi, due comici bolzanini; mi è piaciuto il carro
dei pittori e dei pasticcieri. Fra gli ultimi, è passato un carro
bellissimo e grandissimo, quello rappresentante il futuro: c'erano dei computer
fatti di vetro, delle automobili fatte di legno, dei libri di metallo, degli
animali che, tramite uno strano apparecchio, riuscivano a muoversi, c'erano
anche dei "maiali-banchieri" e degli umani che allattavano dei
piccoli cagnolini; insomma, quello di Campitello è stato il carnevale
più bello che abbia mai visto, è stato fatto molto meglio
di quelli degli ultimi anni.
Intorno alle otto abbiamo cenato in una pizzeria del posto per poi trasferirci
a Pozza di Fassa, dove abbiamo sciato travestiti sulla pista illuminata
di: "Aloch".
C molti sono caduti, io fortunatamente sono sempre rimasto in piedi. Dopo
due, tre piste io e la mia famiglia siamo andati a casa e io mi sono subito
addormentato sul divano; ero veramente molto stanco, è stata una
giornata molto divertente e interessante.
Spero che il prossimo anno, a Campitello, ci sia un carnevale simile, o
ancora più bello.
L'Omero Mctan