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LA MIA PASSIONE PER I GRAFFITI

Incredibilmente mi è venuta subito l'idea per il tema di questa settimana: potrei raccontare della mia passione per le scritte.
Chiariamoci subito, non è che la mia passione sia studiare come scrivevano gli antichi, perché nonostante anch'esso sia importante, a me non interessa più di tanto, ma ciò che mi piace veramente è la scrittura sui muri, i cosiddetti graffiti.
Ricordo che già alle elementari iniziavo a scrivere su pezzi di carta il mio nome a lettere cubitali, poi cercavo di abbellirle facendo le lettere più grosse, applicandoci dei segnetti per far vedere il riflesso del sole: cominciavo a notare che i miei disegnetti piacevano anche ai miei amici, alle maestre e ai parenti.
Crescendo, la mia voglia di fare scritte aumentava sempre; guardando i muri della stazione, i treni, i giornali, notavo che c'erano dei disegni affascinanti, pieni di colori ma con una particolarità: non avevano senso, erano composti da linee spezzate con colori molto vivaci e, sebbene io cercassi di capirci qualcosa, non trovavo significati, quindi continuavo ad "abbellire" parole. Fino a quando sono arrivate le medie.
Qui ci fu una svolta perché la mia attività era diventata una vera e propria galera; quando le professoresse di tedesco e di inglese hanno scoperto la mia capacità, sono riuscite a "schiavizzarmi & sfruttarmi", quasi costringendomi a scrivere sui cartelloni. Dopo avere notato che i miei "graffiti" erano piacevoli, volevo vedere che effetti potevano provocare se fossero stati applicati all'arte; la profe mi aveva sconvolto perché non apprezzava ciò che per me (!!!) era arte, e questo aveva fatto scattare una specie di sfida a livello mentale, per vedere chi sarebbe resistito di più. Naturalmente mi impegnavo anche negli altri disegni, perché a me piace disegnare, ma questa profe aveva da ridire su tutte le mie "creazioni", così ho deciso di scrivere sui banchi, facendo sfogare la mia mano; devo dire che i banchi delle Marcelline mi davano una certa ispirazione e ogni opera veniva benissimo.
Ero molto contento perché disegnare mi piaceva molto ed ero anche abbastanza bravo, così, con il passare del tempo, cercavo di migliorare le scritte: mi sentivo molto orgoglioso del mio lavoro, mi considero un artista, anche se piuttosto scadente in confronto a coloro che i graffiti li sanno fare, anche se non ci penso mai.
In questo periodo sto cercando un'ispirazione, una musa, qualcosa che mi aiuti a migliorare; nel frattempo faccio disegni strani, certe volte cercando di imitare i "murales" mentre altre volte dalla matita escono dei capolavori: spero di diventare bravo come quelli che hanno fatto questi disegni qua sopra.

Oscar Leander


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