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PRANZO DI NATALE

Era quasi mezzogiorno e tre quarti, e noi avremmo dovuto essere lì per mezzogiorno e mezzo.
Mia madre continuava a correre dal bagno alla camera e viceversa; eppure dovevamo solo trovarci con i nostri parenti, per il pranzo di Natale.
Per di più i nostri parenti abitano a 100 metri da noi, quindi non dovevamo neanche fare un lungo viaggio, bensì attraversare la piazza e salire le scale di casa loro.
Finalmente eravamo pronti, o meglio erano pronti perché io ero già pronta da un bel pezzo.
Ci avviammo; nonostante la nostra abitazione non sia affatto lontana da quella dei miei zii, bastò quel breve tragitto per farci inzuppare di neve.
Entrammo nell'appartamento di mia zia, e cominciammo a scambiarci gli auguri di Natale.
Finiti gli auguri, ci sedemmo a tavola: nell'aria aleggiava un buon profumo, dovuto a ciò che cuoceva nel forno.
Infatti la prima portata consisteva in due tipi differenti di pasticcio: alla carne e agli asparagi.
Era buonissimo, come tutto quello che seguì.
Cominciai ad annoiarmi quando mio padre cominciò a parlare dei " vecchi tempi". Ma per fortuna a salvarci da mio padre arrivarono altri parenti che procurarono a me, a mio fratello e ai miei cugini l'occasione per scappare in salotto.
Non parlavamo molto con i nostri cugini, forse perché non ci vedevamo da tanto. Per rompere il ghiaccio accendemmo il televisore, ma non c'era niente di interessante, così decidemmo di noleggiare un film, che però non durò molto. Finito il film tornammo tutti a casa esausti dopo quella lunga giornata.

Babà Torrone





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