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TRADIZIONE

Andai a letto presto, alle nove, giusto per potermi svegliare prima del solito.
Nonostante fossi fermo, immobile nel mio giaciglio, non riuscivo a dormire. Il pensiero dei regali sotto l'albero mi assillava. Alla fine mi addormentai alle 11, assorto nei miei pensieri natalizi.
Mi svegliò mia sorella alle sette di mattina, con il suo rituale urlo di NATALE: "E' arrivato, è arrivato!!". Naturalmente si riferiva a quel buffo ometto paffutello con il vestito rosso e attillato tuttora conosciuto con il nome di Babbo Natale (ovviamente lei ignora che è solo il frutto di una riuscitissima pubblicità della Coca Cola).
Aprii lentamente gli occhi e vidi mia sorella che zompava per tutta la casa con un ingombrante pacco in mano, mentre mio fratello con sguardo attento scandagliava la montagna di regali, insomma un tipico quadretto che si potrebbe tranquillamente chiamare: "La Mattina di Natale".
Mi avvicinai mestamente alla "riserva" di doni, e appena scorsi quello marchiato con la scritta "Michele" lo abbrancai rapidamente come la volpe delle nevi fa con il bianconiglio!.
Dopo dieci intensi minuti riuscii a radunare tutti i capi e a condurli nel recinto, insieme alle coperte e al cuscino.
L'operazione "squartamento regali" durò fino alle 10 e 20.
Ma, come si dice, prima il piacere e poi il dovere (almeno in questo caso); infatti ci toccò andare a messa, e in seguito, come seconda tappa, ci dirigemmo tutti (io e i miei familiari) a casa della famigerata zia Elda, meglio conosciuta con il terrorizzante soprannome di "Guance Rosse" (non perché le avesse, ma perché le faceva venire).
Dopo un intero pomeriggio a casa della ZIA (!!), tornammo nella nostra abitazione con lo stomaco saturo, e chiaramente con le guance fulve, molto fulve.
L'idea era quella di riunirci intorno al tavolo per dedicarci a un gioco di società: i propositi erano buoni, ma tra mia sorella che frignava e mio fratello che barava, il gioco non ebbe un risultato socializzante; difatti alla fine ognuno se ne andò ad ammirare i propri regali.

Come al solito la tradizione natalizia si è rispettata, e in fondo è rassicurante pensare che anche se lo sfrenato avanzare inesorabile del tempo non si ferma , c'è sempre qualcuno che ripete anche una piccola azione, anche invisibile ai nostri sguardi, solo per ricordare quello che è stato prima. QUESTA È LA TRADIZIONE


Dodo er Banana






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