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UN INCIDENTE

Qualche giorno fa mi è capitato di vedere un ragazzo per terra con un'ambulanza vicino e alcuni infermieri. Questa scena non mi era nuova, solo cento metri più avanti qualche anno fa mi era capitata la stessa cosa: era pomeriggio e io stavo andando da una mia amica per passare qualche ora insieme, ma non avevo fatto i conti con quella maledetta Mercedes. Era appena scattato il verde del semaforo quando, di corsa, ho attraversato le strisce; ad un certo punto ho sentito una frenata bruschissima ma molto lunga. Io ho pensato: "Ma chi è quello scemo che frena in questo mo…SBAM!". In una frazione di secondo mi sono vista volare, vedevo l'asfalto correre via e poi il cielo azzurro, velocissimo. Mi sembrava proprio di volare e, mentre volavo, stavo facendo delle capriole in aria! Dopo pochi secondi e sei metri sono atterrata, non so come ma sono atterrata. Di colpo ho visto quindici facce che mi guardavano; qualcuno mi ha chiesto il mio nome il mio numero di telefono, per fortuna ero cosciente. Sentivo qualcun altro che litigava con i miei investitori, loro accusavano me, dicevano che era colpa mia. Io mi sarei voluta alzare e andarli a picchiare ma non ne avevo la forza. Un altro mi portò un cuscino per la testa e un bicchiere d'acqua. Io ero distesa sull'asfalto con molte ferite sanguinanti, ma niente di rotto. Ad un tratto è arrivata mia madre che mi ha chiesto come stavo e io l'ho rassicurata; poi è arrivata l'ambulanza, mi hanno caricato sulla barella e mi hanno portato all'ospedale. Durante il viaggio con la sirene spiegate mi sono addormentata, o meglio ho perso conoscenza, mi sono svegliata già in ospedale in una stanza un po' squallida con mia madre e mio padre in lacrime.

Morelle Criniere






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