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VINCERE, VINCERE, VINCERE…

Una vittoria è sempre una vittoria, in qualsiasi campo, e sono convinta che la gioia che si prova a segnare un gol, a sollevare una coppa o a salire sul gradino più alto del podio sia un'emozione eccezionale ed irripetibile.
Credo che più sudata è una vittoria, più sia gradita.
A volte penso che io mi stia allenando per niente; andare in palestra tutti i giorni e scendere sul tatami ogni volta con cinture nere, o comunque con persone più grandi di me, è dura. Solo che poi penso quanto sia bello salire sul podio dopo aver faticato tanto, dopo aver fatto tre, quattro, cinque o più incontri contro avversari sempre più forti e mentre combattevo sentivo le grida d'incoraggiamento dei miei amici, i consigli del maestro o dell'accompagnatore seduto sulla sedia al bordo del tatami e sentivo la fiducia dei miei genitori che mi guardavano dagli spalti; allora vincere diventa quasi una questione di principio, dentro di me penso che non posso deludere loro, tutte le persone che in qualche modo credono in me; non saranno i Giochi Olimpici ma perdere non è mai bello.
La cosa più bella è vincere per IPPON, il KO del Judo.
Durante un incontro qualsiasi, ad un certo punto sento una voce al megafono che dice il mio nome e quello della mia avversaria ed è in quel momento che mi si congela il sangue nelle vene e mille pensieri mi affollano la mente: non so se vincerò, non so se deluderò il maestro o meno… tutti questi dubbi mi assalgono, finché prima di mettere i piedi sul tatami qualcuno non mi dice che posso farcela, posso vincere e mi augura buona fortuna. Un'ultima occhiata col maestro e ora l'unica frase che mi passa per la testa è l'incitamento che mi ripete ogni volta papà, e cioè di distruggere il mio avversario.
Dopo il via dell'arbitro e con un'avversaria che tenta ripetutamente di buttarti a tappeto è difficile ragionare; finché non si riesce ad avere il controllo della situazione, a sentire il maestro che urla di attaccare e solo allora si può portare la tecnica vincente, quella tecnica che distrugge l'avversaria e che porta l'arbitro ad alzare un braccio al cielo gridando IPPON: in questi casi la gioia è immensa, ho finito l'incontro prima del tempo e con una sola tecnica.
Dopo incontri come questi non ti rendi neanche conto di aver vinto, ma quando sali sul podio e il presidente di giuria ti mette la medaglia al collo allora sì che gusti la vittoria vera e propria, vedere le tue avversarie sotto di te e gli amici che urlano è una cosa eccezionale.
Quando perdo invece sto male io più di tutti, perché so di aver tanta gente che mi segue. Dopo una sconfitta vengono tutti a dirti che sei stata brava o che potevi fare di più e che la prossima volta andrà meglio, ma sono tutte frasi di convenienza, le solite cose che si dicono a uno che perde e che dico anche io ai miei amici quando non ce la fanno; quindi a me perdere fa proprio schifo non tanto per il mio orgoglio, quanto perché deludere gli altri non mi piace proprio.
Anche le vittorie di squadra sono molto belle, perché mentre fai la partita senti dentro di te la forza di tutti i tuoi compagni e vedi che anche loro si stanno impegnando al massimo.
Negli sport di squadra però hai un margine d'errore più grande: se sbagli c' è un compagno che di solito riesce a rimediare e se il tuo errore porta ad un punto per l'altra squadra puoi avere il sostegno di tutti i compagni per recuperare ed insieme si può ancora vincere.
Se invece si sbaglia in uno sport individuale come il Judo o hai già perso o recuperare è dura, e riuscire a vincere dipende solo da te.
Quando mi capita di giocare a calcio con la mia classe o con qualche rappresentativa e faccio gol, dentro di me c' è come un'esplosione di gioia e subito dico alla squadra di non mollare, che è l'occasione buona per chiudere la partita.
Sia una vittoria di squadra che una vittoria individuale sono una cosa splendida, solo che nella prima il merito è di tutti, mentre nella seconda il merito è solo tuo.
Durante le Olimpiadi pensavo che avere una medaglia d'oro al collo, vedere la bandiera italiana salire al di sopra delle altre e sentire l'inno nazionale risuonarti nelle orecchie fosse la sensazione più bella che si possa provare.
In sintesi l'importante è partecipare, ma perdere fa schifo!!!


White Tiger



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