- La festa di San Domenico -
In un piccolo
paese dell'Abbruzzo, a Cocullo, ogni anno il primo giovedí
di maggio si celebra una festa in onore del patrono San Domenico.
San Domenico era un prete benedettino nato presso Foligno è morto nel 1031 a Sora.
Nella zona della Marsica (Abbruzzo) le popolazioni antiche veneravano la dea Angizia, la dominatrice dei serpenti. Si racconta che l' abate nel suo peregrinare capitasse dalle parti di Cocullo verso l' anno 1000. Siccome lui in quegli anni era già conosciuto, gli abitanti del piccolo paesino lo accolsero con tutti gli onori. E quando se ne andò, lasciò un antiveleno, perché i serpenti in quella zona erano molto diffusi.
Così San Domenico è diventato "il
santo delle serpi". All'inizio
della primavera i paesani di Cocullo battono la campagna in cerca di serpenti. In genere
vengono catturate 4 specie: il cervone, il colubro, la biscia e la serpe nera. I serpenti
vengono conservati in sacchetti o in vasi riempiti di crusca.
Nelle chiese dove si celebra la Messa, i fedeli compiono due gesti particolari:
1) raccolgono terra che viene mischiata con polvere dei muri della chiesa, che poi viene sparsa nelle case e sui campi per difendere i bambini dai morsi dei rettili;
2) addentano la corda della campanella perché così le persone vengono protette contro il mal di denti e contro i morsi dei cani rabbiosi.
Ma il momento
culminante è la processione. La statua di San Domenico viene
portata fuori dalla chiesa e percorre le strade fra suoni di campane e spari di
mortaretti. Poi entrano in azione i serpari che gettano sulla statua i serpenti. I fedeli
accompagnano la statua fino ai limiti di una vallata. La processione inizia a mezzogiorno
e finisce nel pomeriggio, ma a Cocullo la festa continua fino a sera, e il giorno dopo,
tutto il paese ha qualcosa da raccontare!
E i rettili? I serpari li offrono in vendita ai fedeli e alle case farmaceutiche.