Modelli urbani a confronto
di Natascha Pretto e Roberta Molinari
La città europea è densa di storia. Durante il XIX secolo il quartiere degli affari si installa nel centro della città. Il rinnovamento urbano e il recupero dei quartieri storici hanno permesso alle classi più agiate di riprendere la funzione residenziale nel centro. I grandi edifici e i grattacieli costruiti rapidamente e a basso costo in località decentrate hanno fatto sorgere ben presto problemi sociali che hanno portato a tentativi di ristrutturazione demolizione di grandi edifici e la dotazione di servizi adeguati.
Nello spazio delle città nordamericane abbiamo una concentrazione urbana situata nei suburbs, in case unifamiliari, inserite in un paesaggio verdeggiante. Presso svincoli autostradali nascono centri direzionali e centri commerciali che rendono lo spazio urbano polinucleare. Le strutture vecchi e degradate dei quartieri centrali vengono occupate dai poveri in cui predominano gli Ispanici e gli Afroamericani. I magazzini e le fabbriche abbandonate vengono destinate a funzioni commerciali ricreative o alberghiere.
Il fenomeno della crisi finanziaria delle città è provocata dalla partenza dei contribuenti più agiati che fa diminuire le entrate fiscali. Questi problemi aggravano il deterioramento dei quartieri del centro che a loro volta fanno sorgere tensioni razziali e violenza urbana. Per far fronte a queste problematiche esistono due tipi di pianificazione urbana: limitare l'espandersi dell'agglomerazione e il pendolarismo creando posti di lavoro in periferia; l'altra privilegia i problemi residenziali e punta sulla ristrutturazione degli edifici antiquati.
Tra i vari problemi urbani che le politiche amministrative devono affrontare vi è quello dell' inquinamento. Nelle città europee ad esempio, il trasporto pubblico è più sviluppato, ma si verificano comunque problemi di inquinamento ed ingorgo dei centri.
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