Il mio incontro con il Papa

Durante il nostro viaggio a Roma ho avuto un regalo bellissimo e per me molto importante: ho potuto incontrare Papa Giovanni Paolo II. Sembra incredibile, vero? Questa grande opportunità mi è stata data da un amico: Walter Kostner, l'autore dei fumetti "Gibì e Doppiaw".

Qualche giorno prima della nostra partenza per Roma è arrivata una telefonata da parte di Walter: evviva, era riuscito ad avere due biglietti per me e la mamma nelle prime file, e forse avremmo potuto anche andare a stringere la mano al Papa!!! A casa eravamo tutti emozionati, non ci sembrava vero.

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Finalmente è arrivato il fatidico giorno: mercoledì 18 febbraio 2004. Siamo passati davanti a delle Guardie Svizzere che hanno controllato i nostri biglietti e siamo entrati nella immensa sala delle udienze, l'Aula Paolo VI. Pensate che ha una capienza di 12.000 posti, ed era affollatissima! C'era anche molta gente in piedi, tutti volevano salutare il Papa. Io e la mamma siamo stati accompagnati in seconda fila, e poco dopo le ore 10.30 è arrivato lui, il Papa! Che momento emozionante! Eravamo tutti in piedi ad applaudirlo, e lui salutava tutti. Non potevo ancora crederci, ero lì così vicino…!

Il Papa ha letto un salmo che ora non ricordo più, con una bella voce forte, almeno all'inizio, che poi pian piano si affievoliva, ma si riusciva a capire abbastanza bene.

Dei vescovi hanno poi tradotto poi in varie lingue il testo letto dal Papa (inglese, tedesco, francese, spagnolo, polacco), e poi sono stati salutati tanti gruppi di pellegrini venuti da ogni parte del mondo. Era tutto un susseguirsi di canti e applausi.

Dopo questa fase di saluti, il Papa ha impartito a tutti una solenne benedizione. Una benedizione papale non è una cosa di tutti i giorni!

Dopo è arrivato il momento da me molto atteso: salire a dare la mano al Papa. Solamente le persone delle prime due file davanti avevano questo incredibile onore e opportunità, e fra queste c'eravamo io e la mia mamma! Lei era molto commossa, e spesso le venivano le lacrime… io invece ero tranquillo e felice. Poi è arrivato il nostro turno, e siamo stati da Lui, persona così grande e importante, ma allo stesso tempo così umile e "normale", almeno così è sembrato a me! In quel momento ho pensato a quanto ero fortunato a poter incontrare personalmente il Papa, e so che la mamma pensava al papà e ai mie fratelli, che avrebbe voluto vicino a noi. Abbiamo portato anche a loro a casa la benedizione personale del Papa!

Patrick

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