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Donna Dindia

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C'era una volta una fanciulla, che viveva sulla Gadra, là dove si apre la strada per Badia e Livinallongo. Un Salvàn le aveva donato uno specchio verde, che aveva dei poteri magici: svelava qualunque pensiero nascosto della persona che vi si specchiasse.

Un giorno si presentò al castello un giovanissimo cantore. Tutti e due si innamorarono a vicenda.

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La fanciulla volle dal cantore il più bel gioiello del mondo, chiamato la Rajétta, che si trovava in una grotta sorvegliata da un drago. Il cantore si mise subito in cammino verso la grotta. Quando arrivò in una valle, chiese informazioni ad una Cristanna.

Il cantore prese la direzione indicata dalla donna e alla fine del terzo giorno si trovò ai piedi di una rupe sulla quale sorgeva un castello. Il giovane entrò nel castello e poco dopo si trovò in una stanza. Nella stanza c'era una grande tavola. A capo della tavola troneggiava Donna Dindia, ai due lati più lunghi erano seduti una quarantina di cavalieri. Il cantore si informò della Rajétta e la maestosa donna Dindia gli spiegò, che tutti quei quaranta signori avevano tentato l'avventura contro il drago, non per la Rajétta, ma per liberare lei. Il drago la teneva prigioniera; la sua morte sarebbe la liberazione di donna Dindia.

Il cantore allora decise di uscire dal castello e affrontare il drago, ma donna Dindia glielo impedì. Dopo qualche mese, durante una notte, il giovane scese sotto il castello e decise di affrontare il drago. Prese la sua spada e iniziò a combattere contro il drago. Subito il drago s' inchinò per mordere il giovane, ma egli sollevò la spada e trafisse il cuore del drago, però il drago riuscì ancora a ferirlo.

Il giovane aveva un male incredibile; ma con le sue forze riuscì a prendere la Rajètta e portarla fuori della grotta. Poi svenne e i suoi occhi rimasero chiusi per sempre. Intanto arrivò la fanciulla, che vide il corpo del cantore che giaceva per terra e così scoppiò in lacrime. Donna Dindia fu allora libera e si prese il morto sul cavallo e partì al galoppo verso il bosco. Nessuno vide mai più Donna Dindia con il giovane cantore, che le aveva regalato la vita.

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