Gli spazi industrializzati nei paesi sviluppati
di Ivano Cella e Alessandro Grimaldo
Le industrie che si sono insediate vicino ai centri storici alla fine del 1800 tendono nei giorni nostri a trasferirsi in periferia. Questi spostamenti sono causati dall'obsolescenza e dall'inadattabilità dei vecchi edifici. Inoltre anche la scarsità di parcheggi, l'inquinamento ambientale e acustico e l'incremento del prezzo dei terreni incoraggia gli industriali a spostare i propri stabilimenti fuori dalle zone abitate. Questi spostamenti determinano alle volte lo sviluppo di vaste aree industriali dismesse che possono emarginare questi quartieri creando delle isole di povertà. La deindustrializzazione provoca licenziamenti e disoccupazione che causano a loro volta la diminuzione dei redditi e l'esodo dei giovani. Anche il settore terziario ne risente e i negozi chiudono per mancanza di clienti. Con la riconversione industriale sono stati ristrutturati migliaia di ettari di terreno occupati da stabilimenti dismessi e sono stati trasformati in parchi dotati di attrezzature per il tempo libero.
Zone e parchi industriali hanno accolto sia nuovi insediamenti che imprese trasferitesi all'interno delle agglomerazioni. Per quest'ultime l'attrazione maggiore consiste nella disponibilità e nell'accessibilità dei terreni situati nella periferia; le amministrazioni locali invece stanno attrezzando le zone periferiche con lo scopo di diminuire le differenze nelle città tra le zone abitative e quelle industriali.
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