L'agricoltura nell'economia di mercato
di Paola Ciprioti e Silvia Barbin
Gli spazi agricoli specializzati come le piantagioni le possiamo trovare soprattutto nelle regioni costiere del mondo tropicale. Queste sono situate vicino ai porti per l'esportazione delle loro produzioni sui mercati internazionali. Ciò viene chiamata agricoltura speculativa.
La monocoltura di vari tipi di piante come tè, caffè, cacao, banane viene praticata in estensione di migliaia di ettari. Le piante richiedono una costante cura e di conseguenza richiedono lavoro e una manodopera abbondante, ma mal pagata. Le varie piantagioni dipendono dalla situazione del mercato mondiale e per rendersi autonome, le regioni in cui si attua questo tipo di agricoltura tendono ad allargare le loro attività optando per la concentrazione verticale producendo, confezionando e commercializzando i loro prodotti.
Quando lo spazio manca, ma c'è molta richiesta sul mercato le aziende incominciano a produrre una grande quantità di merci grazie a tecniche scientifiche. Le coltivazioni ortofrutticole si basano sul confezionamento degli ortaggi e della frutta e sulle reti di distribuzione per far circolare i prodotti. Tali coltivazioni possono essere realizzate su suoli artificiali, eccetto la viticoltura perchè tale produzione non può fare a meno di buoni terreni.
L'allevamento in grandi spazi come l'Argentina, l'Australia e negli U.S.A. è molto sviluppato. Nel ranching il bestiame ovino e bovino viene selezionato, vaccinato e sorvegliato. La selezione migliora le razze e permette una migliore specializzazione. Nei paesi sviluppati l'allevamento di bovini e suini è molto diffuso, gli animali chiusi in edifici sono alimentati in modo industriale. Queste tecniche moderne assicurano una maggiore produttività però col rischio di una sovrapproduzione e quindi la caduta dei prezzi.
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