Gli sconvolgimenti degli spazi rurali

di Teresa Bosco e Ilaria Coin

L'ACCELERAZIONE DELLE RIVOLUZIONI AGRICOLE:

1) La meccanizzazione e l'introduzione di di metodi industriali: 1° RIVOLUZIONE AGRICOLA: (Europa XVIII) la pratica della maggese viene sostituita da prati artificiali che consentivano di nutrire meglio il bestiame e di fertilizzare i campi; 2° RIVOLUZIONE AGRICOLA: (USA 1920) si ha la selezione di piante e delle razze animali, unita all'uso di concimi e pesticidi, meccanizzazione con la diffusione del trattore, riunificazione fondiaria; BASI DELLA TERZA RIVOLUZIONE AGRICOLA: il progresso delle biotecnologie e della ingegneria genetica; diffusa coltivazione su suolo artificiale.

2)Integrazione nell'economia di mercato: Per molto tempo in agricoltura ci si è accontentati di vendere solamente la produzione in eccedenza. Solo nel XIX e XX sec. con l'avvento della rivoluzione dei trasporti, si è sviluppata una commercializzazione dei prodotti agricoli. La possibilità di accedere a mercati fino ad allora "inaccessibili", in particolare quelli delle città in piena crescita, ha permesso agli agricoltori di diventare un produttore/venditore, alla ricerca di una migliore produttività. L'agricoltore oggi giorno deve continuare a modernizzare la sua azienda per mantenerla redditizia. Infatti l'agricoltore dipende sempre più da forze economiche si cui ha poco potere di intervento. Un crollo dei prezzi agricoli, ad esempio, potrebbe essergli fatale.

3)L'esodo rurale: Il fenomeno dell'esodo rurale ha accompagnato la modernizzazione delle campagne. Nei paesi sviluppati la popolazione rurale conta pochi attivi, mentre resta maggioritaria negli spazi rurali tradizionali. A causa dei rilievi montuosi e dell'isolamento geografico intere regioni non sono redditizie in termini di mercato: In questo modo si ha un forte contrasto con regioni fertili situate vicino ai grandi flussi di scambio.

LA DIPENDENZA DALLE CITTA'

1) Gli abitanti degli spazi urbani dipendono dalla campagna per quel che riguarda i loro approvvigionamenti. Per garantirsi le derrate agricole necessarie hanno organizzato i trasporti e i circuiti commerciali. Nei paesi in via di sviluppo i proprietari terrieri cedono le loro terre in affitto o in mezzadria. Le città dei paesi sviluppati possiedono le infrastrutture politiche, amministrative, finanziarie e tecniche che permettono di dirigere lo sviluppo delle campagne.

2) Nella periferia delle città, in particolare in quelle grandi, lo spazio rurale si trasforma profondamente. La riurbanizzazione rende sfumato il confine tra spazio urbano e rurale. Lo stesso fenomeno si può riscontrare lontano dalle città propriamente dette dove lo spazio rurale non ha più una vocazione esclusivamente agricola e dove le attività industriali e turistiche acquistano un'importanza sempre maggiore.

3) Mentre lo spazio rurale viene rosicchiato un pò alla volta dalle città, i suoi abitanti cambiano. Agricoltori e artigiani, che hanno rappresentato la forza e la coesione delle società rurali, sono sempre meno numerosi. I nuovi abitanti sono impiegati e quadri dirigenti che provengono dalle città e vi si recano a lavorare. Le relazioni sempre più strette tra le città e la campagna provocano una certa uniformazione tanto che la società tradizionale tende a scomparire.
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