Gastronomia Bolzanina
 

La cucina è una delle espressioni più significative della civiltà di un popolo. Capirne le tradizioni alimentari, il modo di coltivare, utilizzare e conservare i prodotti della terra, vuol dire comprenderne più a fondo la storia e la cultura.
Nei secoli scorsi, poiché le comunicazioni e i trasporti erano molto più difficili e costosi d'oggi, la cucina si basava soprattutto sui prodotti locali. Questo carattere è rimasto alla cucina sudtirolese, anche se ha acquisito oggi maggiore finezza.
Ampia e originale, in parte nuova per gusto e sapore, ricca di varietà e colore, è l'offerta di prodotti alimentari e affini.
Gli ingredienti basilari sono le farine, non solo di frumento, ma spesso di segala, grano turco e saraceno. Poi il pane, la carne di maiale, la selvaggina, il pesce d'acqua dolce, le verdure e le erbe povere, le erbe aromatiche e il latte con i suoi derivati. Ricca è la produzione di frutta.
Un tipico pranzo alla tirolese dovrebbe avere in linea di massima questo andamento: un antipasto d'affettati vari con cetrioli e salsa di rafano; una minestra in brodo; un piatto di carne di maiale o selvaggina con contorni vari; un dolce alla frutta o gelato di mirtillo o di frutti di bosco. Si può concludere con una delle tante grappe di produzione locale.
Piatto tipico della cucina tirolese sono i canederli, che variano in consistenza e sapore e che derivano da un'antica tradizione dei contadini di montagna. Questi facevano il pane non più di quattro volte l'anno, in forme rotonde e schiacciate dette Breatln. Poiché il pane si induriva e non era possibile mangiarlo così com'era, lo si frantumava e lo si impastava con acqua e farina.
Insieme ai canederli troviamo altri tipi di gnocchi o ravioli, di varia forma, gusto e misura. I più noti sono quelli agli spinaci, ravioli alla tirolese (Schlutzkrapfen).
Il primo piatto è preferibilmente una minestra in brodo. Le più tipiche sono la Gulaschsuppe, zuppa di carne con verdura e paprika, d'origine ungherese; la zuppa di trippa all'agro; la zuppa di vino di Terlano, un vino aromatico molto pregiato.
La zuppa d'orzo e orzetto era fino a qualche decennio fa la zuppa più diffusa tra i contadini, e costituiva normalmente il pasto serale insieme alla mosa di farina gialla o nera.
Principe degli affettati è, per la cucina bolzanina, lo Speck. Tenuto per tre settimane in salamoia, affumicato con legna di ginepro e adeguatamente stagionato, lo Speck costituisce con pane di segala e un buon bicchiere di vino rosso, una merenda straordinariamente gustosa.
Tra le carni lo stinco di maiale o di vitello, le carni affumicate, il brasato di manzo e la rognonata di vitello occupano il primo posto nella cucina tirolese. Alla stagione la mensa bolzanina si arricchisce della cacciagione.
Per chi voglia variare il pasto evitando carne e pesce, la cucina bolzanina offre una grande varietà di vivande a base di verdure, farina e uova.
Terminiamo con i tipici dolci altoatesini come lo Strudel di mele, i Krapfen e lo Zelten, tipico dolce natalizio.
I piatti della nostra cucina sembrano pensati per gente che passava gran parte della giornata all'aria aperta, spesso alle intemperie e faticando molto.
Per quanto riguarda il bere, complemento indispensabile della gastronomia, Bolzano si presenta con due volti: chi vi arriva dal sud, specie nelle calde giornate estive, non sogna altro che di immergersi in un fresco boccale di birra alla spina, in una delle birrerie caratteristiche del centro cittadino, chi al contrario scende in Alto Adige dal nord e si ferma in città, preferisce di solito fare più approfondita conoscenza con qualcuno dei famosi vini della zona. La coltivazione della vite nella conca di Bolzano risale a tempi antichissimi. I Reti vi si dedicavano ancora prima dell'arrivo dei Romani ai quali era sconosciuto l'uso delle botti di legno, usate invece dai Reti. Alla varietà del paesaggio altoatesino corrisponde una varietà altrettanto grande di uve e di vitigni, dovuta alle condizioni climatiche eccezionalmente favorevoli alla viticoltura.